S T O R I A   D I   L U G O

La zona di Lugo era abitata sin dai tempi dei Romani e fino all‘ anno 402 ha fatto parte dell' Impero Romano d' Occidente con capitale Ravenna. Dal 402 al 474 Lugo passa sotto il dominio dei Goti.

Dal 474 all' 822: l'imperatore Giustiniano sconfigge i Goti e dona tutte le terre dei Goti, compreso Lugo, agli Arcivescovi di Ravenna; Lugo passa poi sotto il governo degli Esarchi imperiali; nel 754 i Longobardi cacciano gli Esarchi e Lugo passa sotto il loro dominio; il Papa ricorre all'aiuto di Pipino, re di Francia e Lugo torna agli Arcivescovi di Ravenna; in seguito i Longobardi riconquistano in parte l'Esarcato, non si sa se compreso o no Lugo; Carlo Magno sconfigge definitivamente i Longobardi e il Papa manda propri ministri a governare Ravenna e Lugo.

Dall'822 al 1202: Lugo viene donata ad Everardo, nominato Conte dall' Imperatore Lodovico; passa poi al figlio Ugo, poi al Conte Rainiero, poi ad Everardo II e ai successivi Conti di Cunio, che ottengono nel 1161 da Federico Barbarossa il possesso di Lugo; alleatisi poi questi coi nemici della Chiesa, il Papa Innocenzo III, sconfitti i nemici, nel 1202 toglie Lugo ai Conti di Cunio e lo da’ di nuovo agli Arcivescovi di Ravenna.

Dal 1202 al 1300: nel 1210 i Faentini e il Conte di Cunio occupano e distruggono il castello di Lugo e saccheggiano le abitazioni circostanti, deportando gli abitanti sopravvissuti in una localita' del faentino; una parte torna presto a Lugo, ma molti si stabiliscono altrove; nel 1233 Lugo viene restituita all'Arcivescovo di Ravenna e per conto suo governata dal Conte Rainiero; con l'assistenza dell' Imperatore Federico II, il Conte si impossessa di Lugo; nel 1248, sconfitto l' Imperatore, il Papa restituisce Lugo all'Arcivescovo di Ravenna; nel 1297 i Ghibellini con Uguccione della Faggiuola di Pisa si impadroniscono di Lugo, che nel 1300 torna agli Arcivescovi.

Dal 1300 al 1400 c'e' poi un periodo in cui, con cadenza di pochi anni, o anche piu' volte all'anno, si susseguono guerre, invasioni, colpi di stato con relativi saccheggi e oneri di mantenimento di truppe, e si alternano nel comando di Lugo gli Arcivescovi di Ravenna, i Polentani di Ravenna (1333), i Faentini, i Pepoli (1338), gli Ordelaffi da Forli', i Visconti (1352) ecc., finche' nel 1377 gli Arcivescovi di Ravenna danno in vicariato Lugo e il suo territorio al marchese Estense di Ferrara Niccolo' II. Nel 1395 il Conte Giovanni di Barbiano si impadronisce di Lugo.

Dal 1400 al 1500: dal 1422 al 1428 i Visconti di Milano mandano a Lugo 400 cavalli: "non c'era casa, sebbene picciola, che non avesse cavalli e soldati………...con infinito danno dei Lughesi" (Bonoli); il Conte Alberico di Cunio e Zagonara assedia Lugo; da Milano arrivano altre fanterie e cavalli; il Conte toglie l'assedio e si ritira a Zagonara, che viene distrutta dai Milanesi. Tuttavia il Conte Alberico " ex inimico amicus factus est" e il Visconti gli ridiede Lugo ed altri possedimenti.

Dopo anni di lotte, passaggi ed acquartieramenti di eserciti, nel 1437 Francesco Sforza, in nome del Pontefice Eugenio IV, riprende definitivamente Lugo col suo territorio ai Conti di Barbiano e lo cede al Marchese Niccolo' della casa Estense.

Passano cosi' alcuni decenni di relativa tranquillita'.

Nel 1471 il Duca Borso d'Este entra solennemente in Lugo.

Nel 1484 i Veneti attaccano il Duca Ercole d' Este e giungono fino al territorio di Lugo, che ebbe "infiniti e gravissimi danni, con perdizione di tutto, .....raccolti, …..bestiami, .....abbrugiamenti…..". Nel secondo anno di guerra, sconfitti gli Estensi, i Veneti misero a ferro e a fuoco il territorio di Lugo. Con la pace gli Estensi tornarono a Lugo, ma dovettero cedere territori del Polesine ai Veneti.

Dal 1500 al 1600: 1510-1512: il Papa si rivolge contro gli Estensi e fa' assediare Lugo dal Duca di Urbino. Il Duca Alfonso d'Este marcia su Lugo per togliere l'assedio. Lugo tuttavia cade. Si susseguono ripetuti assedi ad opera dell'esercito del Papa, degli Estensi, dei francesi.

Nel 1521 Lugo subisce un nuovo assedio e torna sotto gli Estensi, nel 1529 di nuovo alla Chiesa, poi di nuovo agli Estensi.

Guelfi e Ghibellini, che nel XIII secolo passarono dalla Germania all' Italia, non presero piede in Lugo che nel 1530 e causarono per un trentennio uccisioni e vendette fra famiglie. Il Duca d'Este combatte' sia gli uni che gli altri.

Finito questo lavoro, dovette occuparsi dei banditi che dettavano legge specialmente nelle ville, in particolare San Bernardino, Campanile e San Potito, per cui si dovettero ritirare in Lugo tutti i contadini. Nonostante tutto i banditi crescevano e aumentavano i loro saccheggi. A questo problema si aggiunsero verso la fine del secolo pestilenza, terremoti e carestia "che si avanzo' tanto oltre, che nuovamente i padri e le madri per mancanza di cibo dovettero lasciare in abbandono nelle pubbliche strade gli stessi figliuoli" e anche i benestanti erano costretti a "cibarsi di pane di gramigna ridotta in farina".

Solo nel 1593 gli Estensi con l'aiuto della Chiesa e del generale Montecuccoli con l'esercito e tanto di cannoni riuscirono a battere i banditi.

Nel 1597 con la devoluzione del ducato di Ferrara, Lugo passa sotto il dominio diretto della Santa Sede e nel 1598 Clemente VIII entra solennemente in Lugo.

Nel 1597 o 98 c' e' una rotta del fiume Santerno.

Dal 1600 al 1700: nonostante gli interventi sul fiume Santerno, intorno al 1610 si hanno nuove inondazioni a San Bernardino e Lavezzola. Bonifiche successive vengono svolte a San Bernardino. Negli anni successivi le rotte del Senio e del Santerno diventano cronaca normale, trasformando le zone di San Lorenzo e San Bernardino in paludi.

Nel 1638 viene portato a termine il "Campione Pasolini" : Catasto dei terreni.Nel corso del seicento il comune fece molte migliorie alla citta'. Sorgono nel corso del seicento tre industrie: della polvere da schioppo, del ghiaccio e del filo del baco da seta. Molto sviluppato fin dal 1400 il commercio.

Fra il 1630 e il 1640 viene istituito il ghetto degli Ebrei in via Codalunga, per tenere sotto controllo le attivita' di mercato nero che si avevano in occasione delle ricorrenti carestie.

Nel 1630 a Lugo arriva la peste: si hanno nelle due parrocchie urbane 1625 morti secondo Martelli, 6000 secondo il Bonoli. Comprendendo anche le Ville del territorio (San Bernardino, Campanile, San Lorenzo, Barbiano, Budrio, Zagonara) i morti furono comunque almeno 3500-4000.

Fra il 1641 e il 1644 Lugo fu coinvolta nella guerra di Castro: mille lughesi (un settimo della popolazione) vengono arruolati. Si hanno morti e poverta' per il passaggio di truppe sul territorio.

Nel 1648 arriva una grande carestia, che costringe i piu' poveri "a cibarsi non solo di foglie e radiche d'erba, ma delle stesse fecce dei colombi mescolate con certa farina" tanto che molti morirono "affamati e con l'erba nella bocca" (Bonoli, pag. 174-175). Per disciplinare il mercato nel 1654 il Comune istituisce l' "Abbondanza frumentaria" e fu istituito un controllo sui generi alimentari.

Di nuovo passaggio di truppe sul territorio nel 1663 quando il Papa, per difendersi da un' eventuale aggressione francese, manda la cavalleria.

Nel 1683 e nel 1688 si hanno scosse di terremoto. Quest' ultimo fu molto forte e produsse ingenti danni, ma per fortuna non fece vittime.

La fine del Seicento e' piu' tranquilla: si ha crescita demografica e aumento del patrimonio degli ordini religiosi.

Dal 1700 al 1800: dal 1701 al 1714 si ha la Guerra di Successione Spagnola. Sconfitta una compagnia lughese, i soldati imperiali tedeschi nel 1709 occupano Lugo. Negli anni successivi passaggi di eserciti, razzie, contributi bellici da pagare producono miseria. Dal 1733 al 1738 si ha la Guerra di Successione Polacca :dal 1735 al 1737 Lugo e' occupata dai soldati tedeschi.

Dal 1740 al 1748 si ha la Guerra di Successione Austriaca: nel 1743 e 1744 Lugo subi' il passaggio e le razzie di diversi eserciti.

Da meta' del 1400 si susseguivano lotte di supremazia fra le chiese di S.Maria e S.Giacomo. Le lotte raggiunsero il culmine con episodi indecorosi intorno al 1740. Nel 1741 Papa Lambertini elimino' la parrocchia di S.Maria, togliendole il Fonte Battesimale e cambiandole il nome in S.Francesco da Paola. Cambio' anche il nome di S.Giacomo in S.Petronio e Prospero. Da allora i vecchi libri dei battesimi di S.Maria sono conservati fino ad oggi nell' archivio di S.Giacomo. I nuovi nati dal 1741 in avanti della parrocchia di S.Francesco da Paola vennero battezzati in S.Petronio e Prospero, anche se molti parrocchiani di S.Maria si ribellarono e portarono a battezzare i loro figli a Barbiano. S.Francesco da Paola riebbe il fonte battesimale solo nel 1921 e nel 1923 S.Petronio e Prospero riebbe il nome di S.Giacomo.

Nel 1732 Bonoli scrive la Storia di Lugo.

Nel 1762 inizia la costruzione della nuova chiesa di S.Francesco.

Nel 1763-1764 si hanno carestia, fiumane e alluvioni. Nuove inondazioni nel 1765, febbri terzane e morti fino al 1766.Nuove inondazioni nel 1767 e nel 1772 generarono nuova carestia e "li contadini si morivano di fame".

Nel 1772 viene solennemente inaugurata la nuova chiesa di S.Francesco.

1781-1784: viene completato il Pavaglione, nel 1783 viene costruito il ponte sul Senio.

1778-79-80: successive rotte del Senio e del Santerno.

1779-81-91: terremoti.

Lungo tutto il secolo infurio' il vaiolo.

Nel 1789 scoppia la Rivoluzione Francese.

Il 23 giugno del 1796 Lugo viene occupata dai francesi, che impongono contribuzioni in denaro e la consegna degli oggetti preziosi delle chiese. Lugo si ribella il 1 luglio e circa 600 rivoltosi si preparano alla resistenza. Dopo aver avuto il sopravvento in qualche scaramuccia a Barbiano e sul fiume Santerno, il 7 luglio arriva la controffensiva francese. Sfondata la porta di S.Maria o di Faenza, entrarono in Lugo e saccheggiarono le case private, i monasteri, le chiese, il Comune. In ottobre si impose l'uso del "cittadino". Ogni maschio da 18 a 50 anni fu reclutato nella Guardia Civica.Nel 1797 Lugo fa parte della Repubblica Cispadana, con la bandiera tricolore proposta l'anno prima a Reggio Emilia dal lughese Compagnoni.

Il 24 luglio la Repubblica Cispadana diventa Repubblica Cisalpina. Vengono incamerate le rendite dei conventi. Nel 1798 vengono soppressi ordini religiosi e confraternite. Nello stesso anno si ha la coscrizione obbligatoria dai 18 ai 26 anni; a capo dell'operazione fu Vincenzo Monti. A piu' riprese si fecero sorteggi per arruolare i soldati da mandare a combattere. Nel 1799 i francesi piantarono l'albero della liberta'. Scoppiata la rivolta e bruciato l'albero, i francesi tornarono e fucilarono i ribelli.

Il 29 maggio 1799 i tedeschi vittoriosi sui francesi entrarono in Lugo. Festeggiamenti per la liberazione dai francesi.

Dal 1800 in avanti: il 14 giugno 1800 i francesi vincono a Marengo e tornano a Lugo. In dicembre tornano gli austriaci e in gennaio 1801 di nuovo i francesi.

1802: la Repubblica Cisalpina diventa Repubblica Italiana e nel 1805 con Napoleone Imperatore diventa Regno Italico.Nel 1806 viene inaugurato il nuovo cimitero, non si seppelliscono piu' i morti nella chiesa di S.Francesco.Nel 1808 il Vicere' d'Italia Eugenio Beauharnais visita Lugo. Nel 1813 cade Napoleone e truppe austro-inglesi occupano Lugo. Il passaggio di queste truppe e di altre nel 1814-15 produsse disordini e ruberie.

Nel 1815 torna il potere temporale della Chiesa. In quest' anno gli analfabeti sono l'80% in Lugo, il 95% nelle campagne; il popolo e' nella miseria piu' nera: fin dal 1800 c’erano stati uragani devastanti, forti carestie, guerre, scarso raccolto, infine moria di bestiame nel 1814. Dopo lo scarso raccolto del 1813, nel 1814 si ha un rigidissimo inverno, poi "continue dirotte piogge", "foltissime puzzolenti nebbie" e uno scarsissimo raccolto. Nel 1815 "rigide brine e piovose nebbie", si ha un pessimo raccolto, aumentano i prezzi, il popolo e' alla fame. Il 19 maggio 1815 scoppia una sommossa in piazza contro gli accaparratori di granaglie, sedata dalla forza austriaca. La gente andava a cercare erba da mangiare lungo i fossi. I montanari dei vicini monti scesero in pianura e si aggiravano per le strade, chiedendo pieta' e misericordia per non morire di fame. Nel 1816 si ha una "invernata pessima e rigorosa". La gente continua a morire di fame fino al giugno del 1816, quando si ebbe un buon raccolto. Il popolo non ebbe il tempo di rallegrarsi, che comincio' il tifo petecchiale, che fino agli ultimi mesi del 1817 fece 800 vittime nel comune. Vi si aggiunse il vaiolo arabo. I malati di tifo erano ricoverati in ospedale, i malati di vaiolo e i loro famigliari chiusi nelle loro case. (Baldrati).

Dal 1817 al 1822 tornarono gli ordini religiosi. Comincia a diffondersi la Carboneria. In questa situazione di miseria il Governo Pontificio non pensa che ad emanare in continuazione decreti, che impongono tasse e oneri di ogni genere. Viene istituita una tassa sulle persone. I contadini hanno l'onere del lavoro gratuito per la manutenzione delle strade. Si intensificano le persecuzioni contro carbonari o sospetti. I preti hanno l'obbligo di segnalare, attraverso gli "Stati delle anime", compilati in occasione della benedizione pasquale, la capacita' contributiva delle famiglie :"possidente", "benestante", "miserabile", "miserabilissimo".Nel 1828 S.Francesco diventa Collegiata.Il 1828 fu un anno di siccita', scarsissimo raccolto ed enormi ristrettezze.

Nel 1842 e nel 1864 si hanno inondazioni. Rotta del Santerno e straripamento del Senio.

Durante il Risorgimento Lugo e' piena di fermenti rivoluzionari.

Sono centinaia i giovani che si arruolano volontari nella prima guerra di indipendenza e nelle altre imprese patriottiche.

All'inizio del 1849 Lugo fa parte della Repubblica Romana, caduta il 30 giugno.

Nel 1855 il colera fece molte vittime.

Il 13 giugno del 1859 cade il potere temporale della Chiesa e Lugo aderisce al governo provvisorio che prepara il Regno d'italia. Il 22 settembre 1959 Giuseppe Garibaldi visita Lugo.

Nel 1860 Lugo e il suo circondario passano da Ferrara alla provincia di Ravenna.

Nel 1863 viene inaugurato il primo tronco della ferrovia con la partecipazione del principe Eugenio di Carignano.

Nel 1876 Giosue' Carducci pronuncia un celebre discorso agli elettori.

Nel 1900 viene inaugurato l'ospedale Umberto I.

1918: visita del re Vittorio Emanuele III, morte di Francesco Baracca, solenni funerali, grande festa per la vittoria.

IL CONSIGLIO COMUNALE

L'antico Consiglio di Lugo era di 72 consiglieri e fu stabilito dagli antichi Arcivescovi di Ravenna nei primi secoli in cui ebbero la Signoria di Lugo. I 72 erano presi sia dalle famiglie del castello, che dal territorio, " entrandovi li capi delle piu' benestanti dell'altre". Costruiti poi i "Borghi" (i quartieri del Limite, di Codalunga, di Brozzi e di Cento), furono depennati quelli del territorio e vennero sostituiti da quelli dei Borghi.

"Questo antico Consiglio delli 72 consiglieri si mantenne in essere fino al 1517",anche se dal 1497 in poi fu piu' volte ridotto di numero a 20 o a 30 fra i soli nobili e poi ripristinato.Nel 1517 il Duca Alfonso I d'Este voleva denaro dai Lughesi per sostenere la guerra contro il Pontefice. "Avendo in un Consiglio Generale ricevuto da' Consiglieri, e specialmente dalli popolari, una favata nera", cioe' una bocciatura della proposta, il rappresentante del Duca ottenne dallo stesso di cacciare i popolari dal Consiglio e di ridurlo a 18 membri, aumentati poi a 24, ovviamente fra i nobili. Cosi' resto' fino al 1540. Ne furono poi aggiunti altri 8 fra i mercanti e gli artigiani. Cosi' resto' fino al 1598, quando Lugo passo' al dominio diretto del Papa, che ordino' che il Consiglio fosse di "40 consiglieri dei piu' nobili e benestanti degli altri". Cosi' rimase anche nei secoli successivi.

IL TERRITORIO DI LUGO

Inizialmente Lugo era costituita da un castello, circondato da fosse. Successivamente sorsero i Borghi, cioe' i diversi quartieri.
Il primo borgo fu quello di Brozzi, tanto antico quanto il castello.
Il secondo fu quello del Limite o di S.Maria (attuale parrocchia di S.Francesco da Paola).
Il terzo fu quello di Codalunga, l'attuale Ghetto.
Il Bonoli non parla di date, ma a proposito di Codalunga dice che vi ebbe una casa il Conte Alberico, padre di Manfredo, quindi esisteva gia' all'inizio del '400.
Il quarto borgo e' la strada di Cento. Anche per questo il Bonoli non dice la data di fondazione, ma esisteva gia' all'inizio del '400, in quanto in una casa vi si fermo' il papa Martino V.Vi era poi il "territorio", in cui sorgevano le "ville", cioe' le attuali frazioni.

SAN LORENZO

Nel 1460 il Santerno venne deviato dalle valli al Reno. Nacque cosi' San Lorenzo. Prima era "valliva e boschiva e di coltura incapace".

Il comune distribui' le terre alle famiglie di Lugo e del territorio. Fu costruita la chiesa.

Eccettuati i periodi di guerre e contagi, la villa fu prosperosa fino ai primi anni del '600, e "quantunque il Santerno di quando in quando lo dannificasse.... secondo l'uso dei fiumi", essendo il danno rimediabile, in breve tempo il villaggio tornava nello stato di prima.Per le lamentele degli abitanti di Argenta, nel 1613 il Santerno fu riportato dal Reno alle valli. In pochi anni il villaggio, tranne pochi siti piu' alti, tra cui la Chiesa, torno' vallivo e boscoso. Come se non bastasse, siccome le selve sono il nascondiglio preferito dai briganti, gli abitanti del villaggio dovettero in gran parte trasferirsi altrove.

Nel 1626 il Santerno fu riportato nel Reno e le terre ritornarono coltivabili. Nel 1636 furono vendute dal Comune a 38 famiglie.

Nel 1730 ci sono 330 abitazioni e circa 2000 abitanti.

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